Corso - Sede Cairoli
STORIA DELL'ARTE
Il Bel paese: il Lazio
Docente: Maria Grazia Chiappori
Sede Cairoli: martedì ore 17.00 (lezioni di 90’)
Costo: euro 160,00
Il corso propone un viaggio nei secoli e nella realtà geografica del Lazio, terra antropizzata in epoche remote, come testimoniano i resti del ben noto uomo del Circeo oggi al Museo Pigorini. Alle tracce delle più antiche popolazioni indigene, presenti dalla Sabina al frusinate, fanno eco le consistenti memorie etrusche del Lazio settentrionale. L’impronta etrusca sembra rimanere “sotto traccia” per secoli, non soltanto nelle aree di diretta pertinenza, ma in tutta la civiltà romana connotando diversi aspetti culturali, dalla mitologia alla tecnologia. Le precoci ambizioni di dominio sostenute da Roma hanno determinato la politica agricola, la distribuzione delle vie di comunicazione, il modello della città e della villa suburbana. Le strategie amministrative dei romani hanno quindi plasmato la facies della regione, la cui ricchezza archeologica rappresenta un patrimonio inestimabile e sarà oggetto del nostro studio. Nei secoli oscuri del Medioevo, mentre l’Urbe decade e si contrae, sulle rovine s’innalzano le torri nobiliari, fuori le mura sorgono il monastero di San Paolo e, più tardi, l’Abbazia cistercense delle Tre Fontane. Le fondazioni monastiche, da Subiaco a Casamari a Fossanova, assumono un ruolo di primaria importanza quali presidi della cultura, mentre da Montefiascone a Sutri, da Anagni a Viterbo, le vicende del Papato e le esigenze del pellegrinaggio producono nuove realtà urbane, sociali e culturali. Se nel Medioevo sorgono torri e castelli per l’antagonismo, anche cruento, tra le famiglie che si contendono il soglio pontificio - basti citare Orsini e Colonna - dal Cinquecento in avanti la campagna laziale si adorna di ville e giardini che ripropongono lo stile di vita dell’otium romano. Impossibile enumerare ville e palazzi e chiese che nobilitano i centri laziali, cercheremo tuttavia di trattare gli esempi più significativi o curiosi. Roma stessa, epicentro della Cristianità e della regione, subisce mutazioni continue: si identifica prima con lo stato della Chiesa poi con lo stato italiano unitario, tanto da diventarne capitale e sede delle massime istituzioni. Architettura ed arti, cultura e società riflettono necessariamente questi passaggi, in modo sensibile nell’Urbe, più attenuato nella regione. Basta considerare che ancora nell’Ottocento, oltre al richiamo della Roma imperiale, agisce sugli intellettuali stranieri il fascino da una parte della spiritualità - si pensi ai Nazareni - e dall’altra della campagna romana, come attestano la passione per i paesaggi tiburtini o la colonia di pittori tedeschi insediata ad Olevano Romano. Roma certo non è solo la Roma sparita di Roesler Franz ma anche la città postunitaria del sindaco Nathan che si proietta in una realtà dinamica e moderna. In conclusione, il Lazio è denso di spunti e prospettive di studio, ma il Lazio non è solo Roma.